Motociclette, Rock’n’ Roll e Ace Cafe. Tre semplici espressioni che rappresentano una fusione potentissima non solo nell’era Rock di un tempo, ma sicuramente anche in quella moderna. L’Ace Cafe fu costruito nel 1938 come un classico punto di ristoro per i viaggiatori sull’allora nuovissima North Circular Road, la strada tangenziale che collega la parte ovest con quella est di Londra attraversandola da sopra, una sorta di raccordo anulare rintracciabile come potremmo incontrare in tutte le più grandi città del mondo. Durante la Seconda Guerra Mondiale l’Ace Cafe fu gravemente danneggiato dai bombardamenti, il cui bersaglio era in realtà la stazione ferroviaria di Willesden, a poche decine di metri. Nel 1949 fu ricostruito e, complice l’apertura ininterrotta 24 ore su 24, attirò ben presto i giovani motociclisti in cerca di avventura e di una propria, forte identità. La trovarono all’Ace Cafe, insieme a quella che al tempo veniva considerata la “musica del diavolo”, il Rock n’ Roll. Furono proprio i cosiddetti Ton-Up Boys (da Ton-Up, termine che descriveva un mezzo in grado di superare la soglia delle 100 miglia orarie, circa 160 km/h) a far esplodere la moda dell’Ace Cafe nei primissimi Anni 50. L’industria motociclistica inglese era al suo apice e il Rock, mai trasmesso dalle radio nazionali, impazzava nei club underground o tra i jukebox delle stazioni di servizio. In quegli anni un prete svolse un'opera molto importante per questa "gioventù bruciata" creando un Club motociclistico che è ancora un'icona del settore e vanta quasi 30.000 iscritti nel mondo, si trattava del "59 Club" di Father Bill Shergold, un vero prete "Rocker"!
Infila la moneta nella fessura...
La musica era parte integrante di un nuovo genere di sfide nate da questa sottocultura: una moneta nel juekebox, il disco partiva, i motori rombavano. La sfida era giungere fino a un preciso punto della North Circular e fare ritorno prima che la musica finisse, trasformando così la tangenziale in un vero e proprio circuito illegale. Arrivarono anche gli Anni 60 e il movimento Rocker era ormai una realtà consolidata, pronto a entrare nella leggenda. L’Ace Cafe divenne un trampolino di lancio per molti gruppi inglesi, come per esempio Johnny Kidd & The Pirates o Gene Vincent, ma si vocifera che anche i Beatles, ben prima di diventare più famosi di Gesù Cristo, passarono all’Ace. Le ben poco lecite attività corsaiole sulla North Circular hanno anche forgiato futuri campioni motociclistici quali Dave Croxford, Dave Degens e Ray Pickrell.
Alla metà degli Anni 60 il picco del Rock’n’’Roll era ormai stato eclissato dalla nuova ondata Mod, dai Beatles e dalla famosa Carnaby Street, nuovo centro della moda giovanile. Ulteriori cambiamenti nel tessuto sociale, la crescita smisurata del mercato automobilistico (a discapito di quello a due ruote) e il pensionamento del proprietario fecero sì che nel 1969 l’Ace Cafe servì il suo ultimo piatto di Egg&Chips. L’edificio, nel corso degli anni, fu utilizzato come stazione di rifornimento, autosalone, deposito di pneumatici e perfino come sala scommesse, ma sostanzialmente la struttura rimase inalterata.
Bisognerà aspettare il 1994 e un appassionato di storia, motociclette e Rock per riaprire il sito, in occasione del 25° anniversario della chiusura del Cafe. All’evento organizzato da Mark Wilsmore parteciparono qualcosa come 12.000 persone, tra motociclisti e appassionati di musica, provenienti da mezzo Regno Unito. Fu anche girato un film per l’occasione: “An Ace Day” conteneva interviste con le vecchie glorie e i nuovi avventori del locale, oltre a documentare la riapertura straordinaria dopo venticinque anni. Da qui partì un processo lungo ben 7 anni per ottenere i permessi utili a riportare in vita l’Ace Cafe, convertendo nuovamente la struttura in un locale a norma con le leggi correnti. In quel periodo l’Ace apriva saltuariamente nei weekend per eventi particolari, aiutato da dei service di catering mobile organizzati di volta in volta.