La distrazione alla guida è la più frequente causa di incidenti.
Quella dovuta all’uso dei dispositivi tecnologici (cellulare, smartphone, tablet, dispositivi di navigazione e di intrattenimento ecc.) è in crescita perché è in aumento la loro diffusione.
La guida richiede concentrazione: distrarsi significa commettere un’azione che può diventare reato. Se le funzioni visive, uditive e cognitive sono rivolte ad altre attività diverse dalla guida, rischiamo di tenere un’andatura incostante e di perdere il controllo del veicolo. Rischiamo di diventare pericolosi per noi e per gli altri.
E’ impossibile fare due cose contemporaneamente quando una di queste è guidare.
Le altre attività vanno rimandate ad altri momenti!
Questo concetto fa fatica ad entrare nella testa degli italiani.
E’ stato scritto e detto in tutti i modi, ma la distrazione intesa come fattore di rischio è largamente sottovalutata. Poi accadono gli incidenti e ci stupiamo: “Non potevo immaginare che la distrazione fosse così pericolosa…”.
La verità è che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.
Per contrastare questo fenomeno la Polizia stradale ha introdotto nuove misure di controllo sui dispositivi a bordo delle auto coinvolte in un grave sinistro.
Tutti i dispositivi (cellulari, tablet e agli altri device) sono accuratamente verificati per stabilire se al momento dell’incidente il conducente stava conversando al telefono o era impegnato in chat, scrittura di sms, ricerca di contatti in rubrica, digitazione sul navigatore o sul motore di ricerca web.
Il conducente coinvolto nell’incidente è costretto a collaborare con la Polizia ed esibire ogni dispositivo tecnologico presente nell’abitacolo per essere sottoposto a verifica in loco. Nel caso in cui si rifiuta di collaborare, è perquisito e i suoi dispositivi sono sequestrati. Il verbale dell’incidente riporterà se nei dispositivi tecnologici erano presenti messaggi o chat aperte al momento del sinistro. In caso affermativo, il dispositivo è sequestrato.
I controlli sono già in atto nel Friuli-Venezia Giulia ed è auspicabile che siano introdotti in tutte le regioni italiane, soprattutto in quelle che registrano il maggior numero di incidenti stradali dovuti a distrazione.