Di Giovanna Guiso
Le api sono le principali responsabili dell'impollinazione di centinaia di specie botaniche.
Il lavoro di questi insetti incide all'80% sulla produzione agricola totale quindi se ne deduce che tale percentuale del cibo di cui l'uomo si nutre esiste perché esistono le api.
Per tale motivo le api costituiscono un'enorme risorsa della natura.
La loro importanza nell'economia agricola si può dedurre facendo un paio di conti: un alveare contiene fino a cinquantamila insetti, ogni volta che un'ape esce dall'alveare impollina un centinaio di fiori, in Europa ci sono miliardi di api. La somma di questi fattori porta alla conclusione che solo in Europa le api producono per miliardi di euro.
Ogni alveare è un super-organismo capace di autogestirsi e di adattarsi all'ambiente che lo circonda, grazie all'esistenza di un efficace sistema di comunicazione fra le sue componenti. Le api hanno innumerevoli capacità tra cui quella di riconoscere ed evitare accuratamente le coltivazioni transgeniche (Ogm) segnalandole alle compagne attraverso suoni e vibrazioni.
Le capacità di questi laboriosi insetti e la loro esistenza, sono a rischio a causa delle onde elettromagnetiche (anche quelle dei cellulari) che fanno perdere loro la via di ritorno alla colonia la quale, senza rifornimento, muore nel giro di dieci giorni. Sono a rischio anche a causa dei cambiamenti climatici e delle infezioni da virus che ne distruggono le difese, e dei pesticidi che si accumulano nel polline di cui le api si nutrono compromettendo la produzione del miele.
Se le api sparissero, non ci sarebbe impollinazione, con conseguenze sull'intero ecosistema perché mancherebbe un tassello fondamentale della catena alimentare (non esiste alternativa all'impollinazione degli insetti, o almeno non esiste in molti casi) e l'umanità perderebbe un bioindicatore naturale della qualità dell'aria.
Grazie a quest'ultima peculiarità, le api possono essere utilizzate per segnalare l'inquinamento dell'aria in città. Ci ha pensato l'azienda romagnola BEEing, specializzata nello sviluppo di strumenti digitali per gli apicoltori la quale, in collaborazione con lamultinazionale Kaeser produttrice di compressori e di aria pulita, e Legambiente Emilia Romagna, ha avviato in 20 città italianeun monitoraggio focalizzato sulla presenza nell'aria di piombo, nichel, cadmio e cromo. In queste città,sono stati sistemati altrettanti alveari edopo un anno di lavoro e di studio è stato raccolto il miele e analizzato.Dall'analisi è emerso che il cadmiosi trova in quantità maggiore di 0,005 mg/kgsolo a Palermo, ilnichel supera i 0,15 mg/kgsolo intre città, ilpiombo è presente dappertutto in una quantità inferiore a 0,05 mg/kge il cromo inferiore a 0,02 mg/kg.
Questi dati saranno confrontati con quelli che emergeranno nei prossimi 12 mesi per stabilire la tendenza dell'inquinamento dell'aria in queste città.
Nel frattempo, l'azienda romagnola ha realizzato un antifurto per arnie collegato a un'app di geo-localizzazione per proteggere le api dai furti sempre più frequenti, e una speciale arnia denominata B-hive che permette a chiunque di allevare il proprio sciame in città, al fine di sostenere il ripopolamento mondiale delle api e permettere a ogni cittadino di produrre il proprio miele.