L’ennesima notizia relativa sull'abuso di alcool arriva dalla Valtellina, e precisamente da Sondrio dove, lo scorso 14 giugno un motociclista che da poco aveva riottenuto la patente dopo 3 mesi di sospensione perché trovato positivo all'alcool test, è stato nuovamente trovato in stato di ebbrezza alla guida della moto.
I dati che arrivano dalla Valtellina sull’abuso di alcol sono allarmanti: nel 2015 in Valtellina i giovani hanno abusato di alcolici più che nel resto dell’Italia. Il 73,4% afferma di avere fatto il pieno di una notevole quantità di alcol in tempi brevi (binge drinking) più di 4 volte in un mese (dati Codacons).
Questo triste fenomeno proviene dal nord Europa e non accenna a diminuire, anzi, si sta diffondendo rapidamente, soprattutto durante i weekend e specialmente tra i giovani i quali sembrano non essere coscienti dei rischi legati alla guida in stato di ebbrezza.
È dimostrato scientificamente che i conducenti con una concentrazione di alcol di 0,5 g per ogni litro di sangue hanno un rischio di incidente maggiore del 38% rispetto a chi non beve, e che questo rischio diventa quasi 5 volte maggiore alla concentrazione di 1,0 g di alcol per ogni litro di sangue. Aumentano inoltre le probabilità di essere ricoverati in ospedale a causa delle lesioni provocate dall’alcol, e a causa della gravità delle lesioni subite in conseguenza dell’incidente.
Il problema che c’è alla base dell’abuso di alcol è la scarsa conoscenza delle evidenze scientifiche che mostrano come le quantità consumate di alcol e i livelli di alcol nel sangue alterano pesantemente le condizioni psicofisiche necessarie alla guida, con il risultato che aumenta il livello di rischio cui si è esposti.
Perché queste evidenze scientifiche sono poco conosciute? Perché continua a mancare un'opportuna conoscenza di questo fenomeno e, più in generale, una cultura della sicurezza stradale tra i giovani?
Le istituzioni hanno gravi responsabilità quando considerano fenomeni come questo un gioco da ragazzi e si astengono da intraprendere qualsiasi azione drastica per arrestarlo come ad esempio una vera e propria campagna di sensibilizzazione scolastica ai rischi dell'eccesso.
Anche gli adulti hanno la loro parte di responsabilità quando non danno il buon esempio ai più giovani.
Nel caso dei giovani della Valtellina, Codacons chiede alla Provincia di Sondrio l'introduzione a scuola di corsi obbligatori sui rischi dell’alcol incominciando dall'anno scolastico 2018/19, e si rende disponibile con i propri esperti per entrare nelle scuole e illustrare ai giovani le conseguenze dell’abuso di alcol.
E gli adulti della Valtellina? Quale contributo daranno alla lotta contro l’abuso di alcol?