Edito

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 In medio stat virtus? Ci hanno insegnato che la verità, la ragione, sta a metà strada fra gli estremismi, ma questa regola non vale sempre, diversamente non si spiegherebbe la saggezza e il coraggio del genio positivo quando deve contrapporsi al negativo. Spesso in mezzo c’è mediocrità, paura, interesse di parte, connivenza, servilismo, insicurezza alimentate dalla non conoscenza. Un popolo ignorante si governa con facilità. Le persone più propense alla mollezza stanno spesso in questo limbo terribile sottolineato dalla mancanza di coraggio nel prendere posizioni ferme e decise, testimoniando in questo modo, di che misera pasta sono fatti. Tutti abbiamo notato che i politici che più ci hanno fatto vergognare in questi anni, in gran parte stavano politicamente al centro: gli estremi sono per i puristi. In loro brucia il sacro fuoco degli ideali che spesso, di destra o di sinistra che siano politicamente parlando, sarebbero entrambi praticabili se gestiti da persone serie, oneste, giuste. Il fatto che “inizialmente” certe dittature siano state addirittura apprezzate e considerate necessarie lo dimostra, ma sono sempre nate dall’esasperazione a cui le classi dirigenti “fingendo di mediare” avevano portato la popolazione, stremata da povertà e fame: fino ad allora tutto si accetta. Il popolino alza la testa solo quando ha fame. L’opulenza economica, raramente induce allo sforzo intellettivo, all’impegno ma si abbandona piuttosto all’oblio, corruzione, disfattismo, allo sperpero. La pancia vuota aguzza l’ingegno e stimola alla ribellione “in medio stat virtus” ma per cambiare le cose servono gli estremisti, gli idealisti, gli intellettuali che affianchino le masse, risveglino i cuori, facciano aprire le menti e invoglino a conoscere “i fatti”, è la storia a dirlo. La pancia piena di agevolazioni, contributi, sconti, ecc., l’hanno avuta per molti anni anche certe Case Motociclistiche che hanno vissuto in un mercato drogato da privilegi (soprattutto nel settore scooter, ottimo per fare cassa immediata ma non fa crescere e coltiva nuove generazioni di motociclisti!) mentre altre si sono date da fare per riorganizzarsi tecnologicamente o rafforzando le proprie peculiarità di Brand, prepararsi a inevitabili tempi più duri, confrontarsi col mercato reale e quindi crescere, trovandosi oggi pronte. Una ruota che gira, è il caso di dire. Regole troppo severe, strade poco sicure usate come Banche dai Comuni, piste troppo rare e costose, hanno frenato il mercato delle moto sportive e favorito le Nude, le Custom, le Turistiche che poi le persone personalizzano e accessorizzano alimentando un mercato gigantesco ma ancora poco sfruttato. Big Toys for Big Boys evidenziano gli amici yankees ma la fantasia e il buon gusto sono nel DNA degli italiani. 


Ma a 45 anni dall’uscita del film Easy Rider che ha rivoluzionato il modo d’interpretare la moto a livello globale, le aziende italiane non si sono ancora adeguate e fingendo interesse, tramite lobbies di settore privilegiano ancora mezzi e accessoristica d’impronta prettamente sportiva, frenando e ostacolando il settore Custom e le sue esigenze. 


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