L’Italia, assieme con Spagna, Francia, Inghilterra e Germania fanno il 70% del venduto di due ruote a motore in Europa. Nei rispettivi mercati solo in Inghilterra però troviamo fra le Top Ten (al 6° e 7° posto della classifica) una Triumph Tiger 1200 e una Honda CBR 1000RR, mentre in Germania fra le prime dieci troviamo “solo moto” con un unico secondo posto occupato da uno scooter Piaggio: negli altri Paesi le prime 10 sono scooter! Il calo generale del venduto europeo nel 2012 è stato del 13,5% su un parco circolante di 37 milioni di fruitori attuali, 25 milioni dei quali utilizzano tali mezzi in aree urbane congestionate dal traffico. In ambito due ruote a motore in Europa, l’Italia rappresenta uno dei mercati più importanti con un 46% di aziende specializzate e un peso del 58% del fatturato complessivo. Già, ma cosa si produce e qual é l’interesse verso il settore Custom, Naked, Classico o Tourer che più ci interessano? Perché questo è un dato molto importante per capire quali saranno gli indirizzi futuri delle Aziende di settore. Ma vediamo ora cosa ci dice il mercato interno.
Nonostante un drastico calo del -35% di venduto sul mercato nazionale, il segmento Custom ha mantenuto nel 2012 un 10,8% del totale moto con 6330 unità immatricolate, di cui poco meno del 70% H-D. Le moto del segmento Naked con 14250 unità vendute pur con un grande calo rispetto l’anno precedente conservano la fetta di mercato del 25,3%. Con poco meno di 3000 unità consegnate le Classiche si mantengono su un 3,6% e le Tourer occupano un 3% con 1690 mezzi venduti nel 2012 dove le più vendute sono le BMW, seguite da H-D, Honda e Moto Guzzi. A nostro avviso però ci sono mezzi che non sono incolonnati e identificati sempre in modo ottimale, per cui la percentuale potrebbe essere più alta e superare il 43% del totale venduto moto in Italia: si tratta di mezzi in buona parte papabili per la customizzazione! In ogni caso una percentuale e un pezzo di economia motociclistica dal valore altissimo a cui i produttori italiani non si sono sempre affacciati in modo idoneo, non conoscendo certe fette di mercato (quello Custom ad esempio, nonostante esista da oltre 30 anni!), non capiscono che tipo di prodotti offrire e come proporsi al mercato globale, condizione essenziale oggi per abbattere i costi. Intanto gli artigiani italiani del Custom, Naked, Classico e Tourer (alcuni dei quali, per altro, di particolare prestigio) vendono qualcosa all’estero ma per lo più il mercato nazionale si appoggia a produttori aftermarket stranieri, spesso europei o americani.
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